Ostia racconta - Un piccolissimo Eracle fanciullo

eracle fanciullo Questa piccola scultura in bronzo raffigura Eracle, eroe greco figlio del dio Zeus e della mortale Alcmena, noto per la forza sovraumana e per le celebri dodici fatiche che fu costretto ad affrontare. Eracle, noto come Ercole nel mondo latino, era sempre rappresentato con almeno uno dei suoi attributi. In questo caso vediamo che ha il capo avvolto nella leonté, la pelle del leone sconfitto a Nemea; nella mano destra, oggi vuota, doveva tenere invece la gigantesca clava, ricavata da un tronco d’ulivo. Nella mano sinistra la figura tiene delle piccole sfere, una delle quali è ben visibile: si tratta dei Pomi delle Esperidi, frutti d’oro che crescevano nel giardino custodito dalle ninfe chiamate Esperidi e dal drago Ladone. 

Ercole, pur raffigurato fanciullo, indossa già gli attributi tipici della sua iconografia da adulto (la leonté e la clava), mentre i tre pomi alludono proprio alle Fatiche che dovrà affrontare come eroe.

Eracle era una delle divinità più amate dell’antichità, in quanto simbolo della forza virile e del successo individuale, raggiunto attraverso le difficoltà. Anche gli ostiensi avevano una particolare predilezione per questo dio, che insieme a Mercurio era considerato protettore dei commerci; il tempio di Ercole era uno dei più grandi di Ostia e dalle sue vicinanze proviene la più antica iscrizione su marmo della città, naturalmente dedicata a questo potentissimo eroe. Sempre dal tempio di Ercole proviene la bella statua in marmo di Gaio Cartilio Poplicola, un importante cittadino ostiense, al quale è dedicata questa scultura, probabilmente in occasione di una vittoria militare. E ancora nel santuario di Ercole era dedicato un rilievo raffigurante una "pesca miracolosa": dei pescatori catturarono nelle proprie reti una statua del dio. A questa, nel santuario venivano chieste le sortes. Ercole aveva anche una funzione oracolare, e la posizione del tempio, lungo la via della Foce, nella direzione del porto fluviale repubblicano, non è casuale.

La statuetta in bronzo di Ercole fu realizzata verosimilmente dopo il II secolo, quando in seguito a fenomeni di assimilazione religiosa con altre religioni orientali si iniziò a raffigurare l’eroe con aspetto giovanile. Il piccolo simulacro proviene dal sacello annesso al Mulino del Silvano e fa parte del gruppo di piccoli oggetti in bronzo rinvenuti nel corso degli scavi degli anni 1913-15 presso l'Edificio di via dei Molini ed esposti nel 2019 in occasione di una delle edizioni di 'Eppur si espone' nel Museo ostiense.

Eracle fanciulloEracle fanciullo

Per saperne di più:

Notizie degli Scavi di Antichità 1915, pp. 255-6.

R. Calza e M. Floriani Squarciapino, Museo Ostiense, Roma, 1962, p. 102.

H. Sichtermann, “Eracle” in Enciclopedia dell’arte antica, vol. III, Roma, 1960, pp. 378-87.

C. Pavolini, Ostia (“Guide archeologiche Laterza”), Roma-Bari, rist. 2018, pp. 119-120.

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